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Cervicalgia o dolore cervicale: cause, diagnosi e trattamenti

Cervicalgia o dolore cervicale: cause, diagnosi e trattamenti

 

 

Che cos’è la cervicalgia?

La cervicalgia, o dolore cervicale, è un sintomo molto comune nella popolazione e si manifesta con episodi dolorosi più o meno prolungati nella regione della nuca e del collo.

Attualmente la cervicalgia rappresenta la quarta causa di disabilità al mondo, limitando notevolmente la qualità della vita quotidiana nei soggetti che ne soffrono.

Nella maggior parte dei casi il dolore al collo non si protrae a lungo e tende a risolversi in maniera spontanea; in altre situazioni, invece, il dolore al collo può cronicizzare e in questi casi si trae sollievo solo con terapie mirate. [1]

Quanto è frequente il dolore cervicale? Epidemiologia della cervicalgia

Secondo uno studio recente del Global Burden of Disease, la cervicalgia registra un’incidenza molto alta nella popolazione mondiale, piazzandosi al quarto posto tra le cause maggiori di disabilità.

La frequenza delle persone che hanno provato almeno una volta in un anno un episodio di dolore al collo è altrettanto elevata, compresa tra il 15% e il 50%, a seconda degli studi considerati.

La cervicalgia mostra una prevalenza maggiore nelle donne e si manifesta per lo più nelle fasce medie di età, comparendo spesso in associazione ad altri sintomi, come mal di testa, dolore alla schiena e depressione. [2],[3]

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Le cause del dolore cervicale: Eziologia della cervicalgia e fattori di rischio

Nella gran parte dei casi il dolore cervicale è imputabile a eventi traumatici oppure a tensioni che interessano i muscoli della regione cervicale o distorsioni dei legamenti longitudinali delle vertebre cervicali.

Alla base di molti degli episodi di cervicalgia vi sono dunque condizioni di stress o veri e propri traumi a livello delle strutture muscolo-tendinee che circondano la regione del collo e la regione della nuca.

Queste condizioni possono originare da traumi diretti al capo o al collo, tipici ad esempio negli incidenti automobilistici o negli sport agonistici come il rugby.

Anche la postura influenza notevolmente lo sviluppo di dolori relativi al collo, dal momento che molti individui tendono ad assumere nello spazio un atteggiamento posturale errato, non rispettando la corretta curvatura del collo, definita come lordosi cervicale.

A parte gli infortuni muscolo-tendinei, anche altri eventi di natura più grave possono suscitare dolori più o meno intensi al collo, come i tumori delle vertebre cervicali, gli episodi di artrite e le patologie strutturali delle vertebre e del midollo spinale.

I fattori di rischio associati con lo sviluppo di un dolore cervicale persistente sono:

  • Sesso femminile
  • Predisposizione genetica
  • Concomitante dolore alla schiena
  • Malattie reumatologiche
  • Stile di vita sedentario
  • Utilizzo frequente del cellulare in posizione scorretta
  • Fumo
  • Mal di testa o cefalea [1],[2],[3]

 

Classificazione della cervicalgia

Uno dei modi più efficaci e utilizzati per classificare la cervicalgia consiste nel prendere in esame da quanto tempo si presentano i sintomi, distinguendo dunque le diverse forme di dolore cervicale:

  • acuto quando si manifesta per meno di 6 settimane
  • subacuto, quando si presenta per meno di 3 mesi
  • cronico, quando la sua presentazione clinica eccede i 3 mesi di durata

In base alla natura fisiopatologica, è possibile anche operare una distinzione tra:

  • Cervicalgia meccanica, dovuta a infortuni che riguardano le strutture muscolo-tendinee del collo oppure a patologie proprie delle vertebre e delle faccette articolari, come nelle discopatie
  • Cervicalgia neuropatica, secondaria a malattie che bersagliano il sistema nervoso periferico, dovute a stimolazione dei recettori meccanici o chimici delle radici dei nervi spinali

La distinzione tra cervicalgia di origine meccanica e cervicalgia di origine neuropatica è importante, in quanto permette di assegnare alla condizione uno specifico trattamento per la risoluzione dei sintomi. [2]

 

Sintomi associati alla cervicalgia

I sintomi che più comunemente possono associarsi alla cervicalgia sono:

  • Mal di testa o cefalea, eventualmente con episodi di aura
  • Nausea e vomito
  • Torcicollo e contrattura dei muscoli cervicali
  • Alterazioni della sensibilità, come ipoestesie e parestesie nella zona cervicale
  • Deficit della coordinazione
  • Disturbi dell’equilibrio
  • Febbre, quando l’eziologia del dolore cervicale è a carattere infettivo

 

Valutazione iniziale della cervicalgia

Dolore cervicale, anamnesi, visita

La valutazione ottimale di un paziente che riferisce un dolore moderato o intenso nella regione cervicale deve essere affidata a un medico specialista del settore, come il medico fisiatra o il medico ortopedico o un terapista del dolore.

Un’accurata anamnesi permette allo specialista di raccogliere numerose informazioni da cui desumere l’eziologia del dolore cervicale, differenziandolo innanzitutto in dolore meccanico o in dolore neuropatico.

Oltre che sull’anamnesi patologica prossima, il medico si informa anche sullo stato di salute generale del paziente, collegando le sue abitudini lavorative o un’eventuale sedentarietà alla genesi del dolore al collo.

Anche altre malattie concomitanti devono anche essere riferite dal paziente al medico, al fine di individuare una sorta di predisposizione che possa chiarire al meglio la natura del dolore.

Allo stesso modo è importante conoscere anche la lista dei farmaci assunti cronicamente dal paziente perché possono rendersi responsabili dell’esacerbamento del dolore al collo.

L’esame obiettivo del paziente si concentra invece sullo stato generale, facendo caso all’espressione di segni indicatori del dolore sul volto; nel torcicollo, ad esempio, espressioni facciali di dolore si accompagnano spesso a flessioni innaturali del capo in avanti.

Il notare segni di atrofia muscolare o di spalla cadente può invece essere suggestivo di una radicolopatia o di una sindrome da intrappolamento nervoso.

In tutti i casi di cervicalgia su base meccanica, all’esame fisico si nota un range di movimento limitato, e l’effettuare specifiche manovre può orientare il medico verso la diagnosi precisa.

Ad esempio, quando si evidenzia la comparsa di un dolore al braccio flettendo il collo in avanti, la condizione è molto probabilmente una radicolopatia, e pertanto è necessario ricevere una terapia specifica. [2]

 

Diagnosi della cervicalgia

Generalmente, l’iter diagnostico che conduce a una diagnosi precisa e puntuale della cervicalgia già asseverata nel corso dell’esame obiettivo, si avvale dei seguenti esami:

  • Radiografia del tratto cervicale e dell’articolazione acromio-clavicolare, di per sé sufficiente a formulare diagnosi nel caso in cui siano presenti patologie strutturali come fratture, scoliosi o spondiloartrosi
  • Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), esame molto sensibile per rilevare anormalità a carico dei tessuti molli della regione cervicale e/o per effettuare una puntuale valutazione prima di un intervento chirurgico programmato
  • Test elettrodiagnostici, come l’elettromiografia, vengono adoperati quando i sintomi riportati dal paziente sono suggestivi di una neuropatia periferica
  • Esami del sangue, comprensivi dell’emocromo e di un panel dell’autoimmunità, per indagare su eventuali affezioni infiammatorie o autoimmuni [1],[2]

 

Gestione e trattamento della cervicalgia

Le modalità di intervento in un paziente con cervicalgia conclamata si basano sulle seguenti strategie:

 

Strategia conservativa fisioterapica

Determinati esercizi di fisioterapia possono essere efficaci nel caso di dolore al collo associato a dolore dorsale, probabilmente originati da cattivi atteggiamenti posturali assunti nello spazio.

Dolore cervicale, fisioterapia

Strategia medica conservativa

La strategia medica conservativa prevede l’utilizzo della terapia del dolore per il controllo del dolore cervicale. Si possono utilizzare allo scopo farmaci per bocca oppure posizionati in loco, con mesoterapia o infiltrazioni.

Infiltrazioni muscolari

Nel caso della terapia con farmaci a livello locale esiste la possibilità di iniezione di particolari classi di farmaci in punti selezionati all’interno della regione cervicale, denominati trigger points.

Nei trigger points vengono iniettati farmaci anestetici o corticosteroidi, i quali dimostrano una buona efficacia nel controllo del dolore, nel breve e medio termine.

Mesoterapia

Nel caso della mesoterapia i farmaci vengono posizionati nel sottocute con degli aghi e lasciati in sede. Il farmaco è poi liberato in modo graduale dal tessuto sottocutaneo nelle zone circostanti, producendo effetti anti-infiammatori diffusi a tutti i muscoli cervicali interessati dal problema doloroso.

Quando il dolore non è di intensità elevata, il paziente può ricorrere all’auto-somministrazione dei comuni anti-infiammatori non steroidei (FANS) per trarre rapido giovamento dagli episodi dolorosi.

 

Strategia chirurgica

La strategia chirurgica, sebbene sia più invasiva rispetto alle altre soluzioni terapeutiche, spesso ha una valenza definitiva, in quanto libera il paziente dall’esperienza dolorosa e apporta anche un notevole aumento nella forza muscolare riscontrata. [1],[2]

 

L’alimentazione nel dolore cervicale: è possibile migliorare la cervicalgia modificando la dieta?

Anche gli organi addominali possono essere implicati nella genesi della cervicalgia. In particolare stomaco e intestino, quando infiammati, possono condizionare le strutture fasciali e determinare tensioni che arrivano fino al collo. La dieta in questi casi può essere di aiuto!

 

Conclusioni

Il dolore al collo rappresenta una delle maggiori cause di disabilità al mondo ma, nonostante questa evidenza, si investe ancora relativamente poco nella ricerca rispetto alle altre cause di disabilità.

Nei casi di cervicalgia acuta gli episodi di dolore spesso si risolvono in maniera autonoma nel giro di pochi giorni o di poche settimane mentre, nel caso di cervicalgie più protratte nel tempo, si rende necessaria l’impostazione di una specifica terapia, chirurgica o non chirurgica.

Prima di giungere alla soluzione terapeutica, la visita dal medico specialista è una tappa fondamentale per raccogliere rapidamente informazioni molto utili sul tipo di dolore, in modo da risalire con maggiori probabilità alla natura del dolore.

 

 

Fonti e note: