Diabete gestazionale, gravidanza

Diabete gestazionale

DIABETE GESTAZIONALE: CAUSE, DIAGNOSI E CURE

 

Che cos’è il diabete gestazionale

Il diabete gestazionale consiste in un’alterazione di qualsiasi grado della regolazione del glucosio, la quale può manifestarsi come un’intolleranza al glucosio o come un diabete vero e proprio.

Per parlare di diabete gestazionale è necessario che quest’alterazione nella regolazione del glucosio si verifichi o si riconosca per la prima volta durante la gravidanza.

Nella maggior parte dei casi il diabete gestazionale si sviluppa nel secondo o nel terzo trimestre di gravidanza e tende a risolversi dopo il parto. [1]

Quanto è frequente? Epidemiologia del diabete gestazionale

Le stime attuali indicano che la prevalenza del diabete gestazionale si attesti intorno al 6% – 7% tra tutte le gravidanze, interessando in Italia più di 40.000 donne gravide all’anno.

Le donne con diabete gestazionale vanno incontro a un aumento del rischio fino al 60% di sviluppare il diabete mellito di tipo due tra 10 e 20 anni dopo la gravidanza. [2],[3]

Perché può manifestarsi il diabete durante la gravidanza? Eziologia e fattori di rischio

Le cause del diabete gestazionale sono molto simili a quelle del comune diabete mellito:

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  • Una ridotta funzione delle cellule del pancreas (beta), che rispondono meno efficacemente alle fluttuazioni del contenuto di glucosio nel sangue;
  • Una resistenza dei tessuti all’effetto dell’insulina, indotta da fattori ormonali.

La particolarità biologica insita nel diabete gestazionale è che lo stato di insulino-resistenza è secondario al rilascio eccessivo di un ormone, noto come lattogeno placentare umano.

Oltre a questo ormone altri messaggeri biochimici della gravidanza sono coinvolti nella genesi dell’insulino-resistenza e dell’iperglicemia, come il progesterone, la somatotropina e la prolattina.

Fattori di rischio per il diabete gestazionale

I fattori di rischio noti per aumentare la probabilità di insorgenza sono:

  • Sovrappeso e obesità;
  • Familiarità con il diabete mellito;
  • Storia precedente di diabete gestazionale;
  • Sedentarietà;
  • Sindrome metabolica;
  • Sindrome dell’ovaio policistico;
  • Storia di malattie cardiovascolari. [1],[3]

Come si genera il diabete gestazionale? Fisiopatologia

L’ormone lattogeno placentare umano rilasciato dalla placenta durante la gravidanza è responsabile in gran parte dell’insulino-resistenza periferica.

Quest’ormone infatti è in grado di provocare delle variazioni molecolari in conseguenza delle quali l’insulina non riesce a legarsi a dovere al proprio recettore sulla superficie delle cellule, oppure il segnale biochimico non viene opportunamente tradotto ed elaborato.

Poiché l’insulina non riesce ad espletare la propria azione biologica, l’eccesso di glucosio nel sangue materno passa oltre la placenta e stimola il pancreas del feto.

Il pancreas del feto stimola a sua volta la produzione di insulina fetale, che induce i tessuti a crescere a una velocità considerevole ed è infatti per tale ragione che i neonati di madri affette da diabete gestazionale sono spesso macrosomici. [3]

Sintomi del diabete gestazionale

I sintomi riportati dalla donna affetta da diabete gestazionale sono in sostanza equivalenti a quelli accusati da un paziente diabetico comune.

In particolar modo i sintomi più spesso riferiti sono, in ordine decrescente di frequenza:

  • Polidipsia e senso di sete intenso;
  • Pollachiuria, ossia aumento della frequenza della minzione durante il giorno;
  • Affaticamento rapido e astenia;
  • Glicosuria, ovvero emissione di glucosio con le urine;
  • Iperfagia, che consiste nell’aumentato stimolo a nutrirsi;
  • Nausea e vomito. [1]

Valutazione iniziale del diabete gestazionale

La valutazione iniziale della paziente in cui si sospetta una condizione di diabete gestazionale deve essere effettuata dal medico endocrinologo coadiuvato dal medico specialista in ginecologia ed eventualmente dal team di ostetricia.

Anamnesi

L’anamnesi dipende innanzitutto dalla valutazione dello stato generale della paziente prendendo nota di eventuali malattie croniche e della terapia farmacologica in atto per curarle.

Nella fase anamnestica il medico dovrebbe anche indagare sull’eventuale familiarità della paziente con il diabete mellito o con altri disordini metabolici, di cui possono essere affetti i genitori o i fratelli.

Esame obiettivo

L’esame obiettivo si concentra invece nel rilevare i parametri antropometrici della donna e saggiando, attraverso l’indice di massa corporea, un possibile stato di obesità, il quale può essere fortemente suggestivo di una condizione di intolleranza al glucosio.

L’esame obiettivo va anche a dirigere l’attenzione nella ricerca di segni che possono far presagire uno stato di deficitaria regolazione del glucosio, tra cui l’acanthosis nigricans, un’ipercromia cutanea che si manifesta spesso nelle pieghe della cute. [1],[3]

Diagnosi del diabete gestazionale

La diagnosi effettiva del diabete gestazionale è effettuata dopo l’esecuzione del test da carico orale di glucosio, noto come OGTT.

Nelle procedure di screening italiane, una donna gravida che presenti almeno un fattore di rischio per il diabete gestazionale deve sottoporsi all’OGTT (75 g di glucosio) tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana di gestazione.

Attualmente, anche grazie all’apporto di uno studio sperimentale che ha esaminato i criteri glicemici per la diagnosi, le soglie di glicemia utili per confermare il diabete gestazionale sono le seguenti:

  • 92 mg/dL a 0 minuti dall’OGTT;
  • 180 mg/dL a 60 minuti dall’OGTT;
  • 153 mg/dL a 120 minuti dall’OGTT.

Anche dopo il parto è fortemente suggerito di proseguire il monitoraggio della glicemia materna ricorrendo all’OGTT, effettuabile già quattro settimane dopo il parto.

La nuova esecuzione del test da carico orale di glucosio serve a escludere l’eventualità di sviluppare il diabete mellito di tipo due. [3],[4]

Terapie e trattamenti per il diabete gestazionale

Trattamenti non farmacologici

La gestione della paziente affetta da diabete gestazionale comincia con trattamenti non farmacologici, volti ad esempio a modificare la dieta e le abitudini alimentari della persona.

A questo scopo può essere molto utile rivolgersi a un sanitario professionista dell’alimentazione per ottenere una consulenza nutrizionale su misura, al fine di ripartire in maniera appropriata le calorie e perdere peso in maniera equilibrata.

Oltre alla dieta la paziente dovrebbe cominciare un’attività fisica di intensità lieve o moderata quotidianamente e monitorare con costanza i propri livelli glicemici.

Trattamenti farmacologici

Il trattamento farmacologico viene intrapreso quando le modifiche della dieta e dello stile di vita non sortiscono gli effetti sperati.

La prima linea di trattamento esordisce con la somministrazione di insulina, la quale deve riuscire a garantire un adeguato e giusto controllo metabolico.

In associazione all’insulina possono essere impiegati farmaci ipoglicemizzanti orali come la metformina o una sulfanilurea, come la glibenclamide. [3]

Conclusioni

Il diabete gestazionale è una condizione di deficitaria regolazione del glucosio che si sviluppa non raramente nelle donne gravide.

Questo disturbo del metabolismo è gestito ottimamente con modifiche nello stile di vita e con le terapie farmacologiche ma deve essere indagato al meglio nella fase di screening, al fine di prevenire varie complicanze come la macrosomia del feto o problemi durante il parto.

Med4Care Marco De Nardin

Dott. Marco De Nardin

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Fonti e note: