emottisi, emissione di sangue con la tosse

Emottisi: emissione di sangue con la tosse

Indice

L’emottisi è un’emergenza medica che si caratterizza per l’emissione di sangue rosso vivo con la tosse o con l’espettorazione.

Si distingue dall’emoftoe, che invece fa riferimento alla presenza di tracce ematiche nel catarro, per un’emissione maggiore di sangue e per l’acuzie con cui si manifesta l’evento.

La gravità di tale condizione è legata al rischio di:

  • Shock emorragico: nei casi di sanguinamenti ricorrenti, non necessariamente copiosi.
  • Asfissia: nei casi di sanguinamenti massivi (>600 ml) che determinano l’inondazione e il riempimento delle vie aeree.

Vediamo insieme le cause, i sintomi e i trattamenti di questa condizione.

Emottisi: quanto è frequente? Epidemiologia

La frequenza dell’emottisi può variare notevolmente a seconda delle diverse popolazioni e dei fattori di rischio presenti in determinate regioni. Le stime indicano che la forma acuta si verifica in meno dell’1% dei casi di tosse in ambito ambulatoriale, mentre la forma ricorrente rappresenta circa l’1-5% dei casi.

Epidemiologia emottisi

La prevalenza è influenzata da diversi fattori, tra cui l’età, il sesso e le condizioni di salute preesistenti. Il disturbo è più comune negli adulti anziani rispetto ai giovani. Inoltre alcuni studi suggeriscono una manifestazione più frequente negli uomini rispetto alle donne.

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Anche le condizioni geografiche e socioeconomiche possono influenzare l’epidemiologia dell’emottisi. Ad esempio, in alcune regioni con una prevalenza più alta di malattie polmonari come la tubercolosi, la condizione può essere più diffusa. È inoltre più frequente in comunità con condizioni di vita sovraffollate o esposizione a sostanze inquinanti.

Emottisi: le cause

Le cause di emottisi possono essere molteplici:

  • Tumori polmonari: sono una delle cause più gravi; il tumore può danneggiare i vasi sanguigni o provocare sanguinamento diretto nel tratto respiratorio.
  • Bronchiectasie: caratterizzate da un’espansione irreversibile e permanente dei bronchi, che provoca danni ai tessuti polmonari circostanti. Questa condizione può essere congenita o acquisita e spesso è associata a infezioni polmonari croniche.
  • Malattie polmonari croniche: condizioni come la bronchite cronica, l’asma, la fibrosi cistica o l’ipertensione polmonare possono aumentare il rischio di emottisi ricorrente. Possono infatti danneggiare i tessuti polmonari e rendere i vasi sanguigni più fragili.
  • Ascessi: raccolte di pus all’interno dei polmoni, generalmente causati da un’infezione batterica. L’emottisi associata agli ascessi polmonari può variare da lieve a grave a seconda delle dimensioni dell’ascesso e dell’estensione del sanguinamento.
  • Infezioni respiratorie: bronchite, polmonite e tubercolosi possono irritare le vie respiratorie e causare sanguinamento.
  • Traumi polmonari: lesioni toraciche causate da incidenti, cadute o interventi chirurgici possono danneggiare i polmoni. Le fratture delle costole, ad esempio, possono perforare i vasi sanguigni e causare il sanguinamento.
  • Malattie vascolari: alcune patologie che coinvolgono i vasi sanguigni, come le vasculiti, possono provocare sanguinamento.
  • Disturbi emorragici: condizioni che influiscono sulla coagulazione del sangue, come l’emofilia o la trombocitopenia, possono aumentare il rischio di emottisi. La mancanza di piastrine o fattori di coagulazione può rendere i vasi sanguigni più suscettibili alla rottura.
  • Uso di farmaci anticoagulanti: alcuni farmaci possono interferire con la coagulazione del sangue.
  • Malattie sistemiche: alcune malattie, come la sarcoidosi o il lupus eritematoso sistemico, possono coinvolgere anche i polmoni e causare sanguinamento.

Sintomi dell'emottisi

L’emottisi si manifesta con una serie di sintomi, che includono:

  • Tosse: è spesso associata a una tosse persistente o cronica; può essere secca o produttiva, cioè accompagnata da espettorato.
  • Presenza di sangue: la condizione comporta la presenza visibile di sangue nell’espettorato o nell’aria espirata durante la tosse. La quantità può variare da piccole macchie a volumi più significativi.
sintomi emottisi sangue nei bronchi polmoni
  • Dolore toracico: in alcuni casi, può essere accompagnata da dolore toracico lieve o grave, a seconda della causa sottostante.
  • Difficoltà respiratorie: potenzialmente dovute a una malattia polmonare sottostante o al sanguinamento stesso, che può ostruire parzialmente le vie respiratorie.
  • Febbre: può indicare un’infezione o un’infiammazione nella regione polmonare.
  • Affaticamento e perdita di peso: se l’emottisi è associata a una malattia polmonare cronica oppure ad un cancro ai polmoni, possono verificarsi affaticamento e perdita di peso.

Diagnosi di emottisi

La diagnosi dell’emottisi richiede una visita pneumologica volta a determinare la causa sottostante al sanguinamento.

Di solito il processo diagnostico comprende un’analisi dettagliata della storia clinica del paziente, un esame fisico completo e l’utilizzo di test di laboratorio e strumentali.

diagnosi emottisi sangue dai polmoni bronchi

Anamnesi

Durante l’anamnesi il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, inclusi sintomi, durata dell’emottisi, fattori scatenanti, precedenti condizioni mediche, farmaci assunti e eventuali esposizioni ambientali o occupazionali.

Il medico pone al paziente domande specifiche riguardanti:

  • quantità di sangue espulso;
  • colore del sangue;
  • frequenza e presenza di altri sintomi associati.

Inoltre durante l’anamnesi il medico indagherà sulla presenza di fattori di rischio, come il fumo di sigaretta, l’esposizione a sostanze inquinanti, la storia di infezioni respiratorie ricorrenti o precedenti malattie polmonari.

storia clinica per emottisi emoftoe

Esame obiettivo

Attraverso l’esame obiettivo il medico esamina il paziente fisicamente per rilevare eventuali segni o anomalie che possono essere correlati all’emottisi o alla sua causa sottostante.

Svolge un esame del torace, grazie a cui può ascoltare i suoni respiratori utilizzando uno stetoscopio per individuare eventuali rumori anormali, come crepitii o sibili. Attraverso piccole percussioni, che consistono nel toccare delicatamente il torace, lo pneumologo valuta la risonanza dei suoni prodotti.

esame obiettivo per emottisi

Inoltre può controllare eventuali segni di difficoltà respiratoria, come l’affanno o l’uso dei muscoli accessori per la respirazione. Potrebbe essere valutata anche la presenza di linfonodi ingrossati, indicatori di un’infezione o di una malattia sistemica.

Oltre all’esame del torace, il medico potrebbe eseguire un esame generale per valutare eventuali segni di malattie sistemiche o condizioni correlate all’emottisi. Questo può includere la valutazione della pressione sanguigna, l’esame dell’addome e la valutazione di eventuali segni di perdita di peso o affaticamento.

Esami strumentali

Gli esami strumentali sono spesso utilizzati nella valutazione di un paziente con emottisi al fine di fornire una diagnosi più precisa e identificare la causa sottostante del sanguinamento.

Alcuni dei più comuni includono:

Esami strumentali per emottisi
  • Radiografia del torace: un esame di imaging che può fornire una visione delle strutture polmonari e delle vie respiratorie. Utile a individuare anomalie come infezioni, tumori, ascessi o lesioni polmonari che possono essere associate all’emottisi.
  • Broncoscopia: una procedura in cui un sottile tubo flessibile (broncoscopio) viene inserito attraverso il naso o la bocca per esaminare le vie respiratorie e i polmoni. Utile a rilevare anomalie, come tumori, infezioni, malformazioni vascolari o altro.
  • Tomografia computerizzata (TC) del torace: un esame più dettagliato rispetto alla radiografia che fornisce immagini tridimensionali delle strutture polmonari.
  • TC ad alta risoluzione (HRCT): una variante della TC del torace che fornisce immagini più dettagliate. È particolarmente utile per la diagnosi di malattie come le bronchiectasie, la fibrosi polmonare o la sarcoidosi, potenzialmente correlate all’emottisi.

Esami di laboratorio

Gli esami di laboratorio sono spesso utilizzati come parte della valutazione di un paziente con emottisi per fornire ulteriori informazioni sulla causa sottostante del sanguinamento.

I più comuni includono:

esami laboratorio per emottisi
  • Esame emocromocitometrico completo (CBC): valuta il conteggio dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine nel sangue. Può rilevare anomalie come anemia, bassi livelli di piastrine o segni di infezione correlati all’emottisi.
  • Esami della coagulazione: un insieme di test che valuta la coagulazione del sangue. Può rilevare anomalie che predispongono al sanguinamento.
  • Esame del sangue per marcatori tumorali: se si sospetta un tumore polmonare o metastasi ai polmoni come causa dell’emottisi, possono essere richiesti test specifici come l’antigene carcinoembrionario (CEA) o l’antigene associato al tumore polmonare (TA-90).
  • Analisi dell’espettorato: si esegue per valutare la presenza di infezioni polmonari, come la tubercolosi o l’infezione batterica.
  • Emogasanalisi arteriosa: un test che valuta la quantità di ossigeno e anidride carbonica nel sangue prelevato da un’arteria. Può fornire informazioni sulla funzione polmonare e sull’efficienza dello scambio gassoso nei polmoni.
  • Esami per malattie autoimmuni: in caso di sospetta malattia autoimmune, come una vasculite, possono essere eseguiti esami per valutare la presenza di anticorpi specifici o di segni di infiammazione, come ad esempio ANA, ANCA, etc.

Trattamento per l'emottisi

La terapia dell’emottisi è sempre mirata a risolvere la causa. La gestione clinica può essere:

  • Conservativa: se il paziente è emodinamicamente stabile o presenta sanguinamenti lievi, può essere trattato con la sola terapia medica (acido tranexamico o eventuali sospensioni della terapia anticoagulante, valutando rischi e benefici caso per caso).
  • Invasiva: qualora vi fosse necessità di mettere in sicurezza le vie aeree del paziente si può ricorrere all’intubazione tracheale e broncoscopia rigida con interventi di disostruzione o emostatici o di embolizzazione di vasi come un’arteria bronchiale.

Le terapie scelte dipendono certamente dalla causa sottostante.

Vediamole nel dettaglio.

Terapie conservative

Le terapie conservative possono essere utilizzate per gestire l’emottisi in alcune condizioni transitorie o meno gravi, e includono:

  • Riposo e osservazione: in alcuni casi di emottisi acuta di lieve entità, può essere sufficiente riposare, evitare attività fisiche intense e osservare se i sintomi migliorano nel tempo.
  • Idratazione: mantenere un’adeguata idratazione può aiutare a fluidificare le secrezioni polmonari e facilitare la tosse, favorendo il riassorbimento del sanguinamento.
  • Terapia farmacologica: a seconda della causa sottostante, possono essere prescritti farmaci specifici per trattare l’infezione polmonare, ridurre l’infiammazione o controllare altri sintomi correlati.
  • Controllo della tosse: l’utilizzo di farmaci per la tosse o espettoranti può essere consigliato per alleviare la tosse e ridurre il trauma delle vie respiratorie.
  • Evitare irritanti polmonari: evitare l’esposizione a fumo di sigaretta, sostanze inquinanti o altri irritanti ambientali può contribuire a ridurre l’irritazione delle vie respiratorie e favorire la guarigione.

In caso di sanguinamento persistente, l’acido tranexamico in forma inalatoria può essere somministrato per trattare le emottisi che non si risolvono spontaneamente o con il trattamento del disturbo sottostante.

Approfondimento: l’acido tranexamico inalatorio supera in efficacia la somministrazione endovenosa per il management dell’emottisi?

Gli autori di questo studio pilota hanno messo a confronto la somministrazione endovenosa e inalatoria di acido tranexamico per la gestione dell’emottisi.

Questo è il primo studio di confronto tra le due modalità di somministrazione del farmaco pubblicato in letteratura.

Terapie specifiche per le condizioni gravi

Se l’emottisi è grave o causata da condizioni gravi, possono essere necessarie terapie specifiche mirate alla gestione della causa sottostante:

  • Terapia antibiotica: in caso di infezione polmonare come la polmonite o la tubercolosi, possono essere prescritti antibiotici specifici per trattare la condizione e prevenire il sanguinamento.
  • Terapia antitumorale: se l’emottisi è causata da un tumore polmonare o da metastasi ai polmoni, possono essere raccomandati trattamenti come la chirurgia, la radioterapia o la chemioterapia per ridurne le dimensioni, controllare la crescita delle cellule tumorali e diminuire il sanguinamento.
  • Terapia per le bronchiectasie: in questo caso vengono prescritti farmaci per ridurre l’infiammazione delle vie respiratorie, antibiotici per trattare le infezioni ricorrenti e fisioterapia respiratoria per rimuovere le secrezioni polmonari accumulate.
  • Gestione dell’insufficienza respiratoria: se le funzioni respiratorie risultano compromesse, si ricorre a terapie di supporto come l’ossigenoterapia o la ventilazione meccanica per garantire una ossigenazione e ventilazione adeguata.
  • Controllo dei disordini emorragici: se l’emottisi è causata da un disordine emorragico, può essere necessaria la somministrazione di farmaci per promuovere la coagulazione sanguigna.

Emottisi: informazioni da ricordare

L’emottisi può essere causata da una varietà di condizioni, che vanno da quelle transitorie a quelle più gravi e potenzialmente pericolose per la vita. La frequenza del disturbo varia a seconda delle cause sottostanti, ma è importante sottolineare che qualsiasi episodio richiede attenzione medica.

La diagnosi dell’emottisi prevede una visita pneumologica accurata, che comprende un’approfondita anamnesi, un esame obiettivo e spesso esami di laboratorio e strumentali. Ciò consente di identificare la causa sottostante e fornire il trattamento appropriato.

Il trattamento dell’emottisi dipende dalla causa sottostante e può variare dalle terapie conservative, come il riposo, l’idratazione e la terapia farmacologica, alle terapie invasive, come l’endoscopia terapeutica, l’embolizzazione arteriosa, la chirurgia o terapie specifiche per condizioni gravi come l’infezione polmonare, il tumore o le bronchiectasie.