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Disturbo ossessivo compulsivo: la necessità di controllare tutto

Indice

Il disturbo ossessivo compulsivo – anche detto DOC – è un disturbo mentale caratterizzato da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi ripetitivi, che possono influire sulla vita quotidiana e sul benessere psicologico dell’individuo, causando ansia e stress.

In questo articolo scopriremo le diverse forme che può assumere questa patologia, analizzandone cause e sintomi.

Tipologie di disturbo ossessivo compulsivo

Esistono diversi tipi di disturbo ossessivo compulsivo, ognuno dei quali si caratterizza per specifiche ossessioni e compulsioni:

  • paura della Contaminazione: questa forma di disturbo ossessivo compulsivo si manifesta attraverso una paura ossessiva di essere contaminati da germi, batteri, virus o sostanze tossiche. Le compulsioni correlate includono la pulizia e il lavaggio compulsivo delle mani, l’utilizzo di disinfettanti e l’allontanamento volontario dai luoghi pubblici.
  • desiderio di Controllo: le ossessioni riguardano il controllo di situazioni, oggetti o persone. Può essere correlato al bisogno di accertarsi ripetutamente che le porte siano chiuse o le luci spente, oppure alla necessità di ripetere mentalmente parole o frasi per sentirsi sicuri.
  • bisogno di Perfezionismo: in questo caso la persona avverte la necessità compulsiva di fare tutto in modo perfetto, a volte ripetendo continuamente le azioni per assicurarsi di averle eseguite in maniera impeccabile.
  • Simmetria/ordine: questo tipo di DOC si caratterizza per l’ossessione riguardo alla simmetria e all’ordine, che spinge l’individuo a riordinare, allineare od organizzare oggetti in modo preciso.
  • Pensieri intrusivi: la persona può essere assillata pensieri indesiderati, offensivi o inappropriati. Le compulsioni correlate a questa ossessione includono la ripetizione mentale di preghiere e mantra, oppure il ricorso a rituali mentali per liberarsi dai pensieri indesiderati.
  • Collezionismo: questa forma di disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzata dall’ossessione di accumulare oggetti, anche se inutili o senza valore, che possono causare disordine e spazio limitato.
  • Sessualità: il paziente può avere pensieri ossessivi riguardo alla sessualità, come la paura di aver commesso atti immorali o di essere un predatore sessuale. In questo caso avverte il bisogno compulsivo di rassicurazioni da parte degli altri.

Disturbo ossessivo compulsivo: quanto è frequente?

Si stima che circa l’1-2% della popolazione mondiale soffra di disturbo ossessivo compulsivo in un determinato momento della propria vita, il che significa che è una delle malattie mentali più comuni.

Solitamente insorge tra i 10 e i 24 anni, anche se può manifestarsi a qualsiasi età. È importante notare che colpisce sia uomini che donne in egual misura e che sembra avere una componente genetica.

Il disturbo ossessivo compulsivo è spesso accompagnato da altri disturbi mentali, come ansia, depressione, disturbo bipolare, attacchi di panico, schizofrenia e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Ciò può rendere la diagnosi e il trattamento dei DOC più complicati, poiché è necessario considerare anche la presenza di eventuali condizioni mentali concomitanti.

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Può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, in quanto interferisce con il lavoro, la vita sociale e le attività quotidiane.

Quali sono le cause del disturbo ossessivo compulsivo?

La causa esatta del disturbo ossessivo compulsivo non è ancora del tutto compresa, ma si ritiene che sussistano diverse cause potenziali che possono contribuire alla sua comparsa. Vediamo le principali:

  • Fattori biologici: alcuni indizi suggeriscono che il disordine nel funzionamento di alcune parti del cervello (in particolare il circuito cortico-striato-talamo-cortico) può contribuire allo sviluppo di disturbo ossessivo compulsivo. Inoltre diversi studi hanno identificato delle differenze nella struttura e nel metabolismo di alcune aree cerebrali nelle persone con DOC.
  • Fattori genetici: tramite l’identificazione dei geni che sembrano essere coinvolti nella comparsa del DOC, è stato riscontrato che la malattia tende a manifestarsi all’interno delle famiglie. Il ruolo specifico di questi geni tuttavia è ancora oggetto di ricerca.
  • Fattori ambientali: le esperienze di vita stressanti o traumatiche possono aumentare il rischio di sviluppare il disturbo ossessivo compulsivo. Tra queste si trovano l’abuso fisico o sessuale, il lutto, la separazione dai genitori in tenera età e altro.
  • Fattori psicologici: il DOC può essere legato a fattori come l’ansia, il perfezionismo e la tendenza a pensare in modo rigido e inflessibile. Alcune persone potrebbero utilizzare i rituali compulsivi come modo per gestire l’ansia e il disagio associati alle ossessioni.
  • Cause familiari: i bambini apprendono i pattern di comportamento ed emotivi dai genitori e dalle figure di attaccamento in genere. Questo spiegherebbe anche parte della cosiddetta trasmissione genetica, dove ormai l’epigenetica insegna che anche le credenze e gli atteggiamenti mentali possono influenzare la trasmissione genetica. Genitori con DOC non curato, o genitori ansiosi, o con disturbi simili al DOC possono trasmetterlo ai propri figli.

Sintomi del disturbo ossessivo compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo si manifesta con diversi sintomi che denotano la presenza di ossessioni e compulsioni:

  • Pensieri ossessivi: si tratta di pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che vengono percepiti come intrusivi e indesiderati.
  • Comportamenti compulsivi: sono azioni o atti mentali ripetitivi che vengono eseguiti come risposta alle ossessioni nella speranza di alleviare l’ansia o il disagio, spesso causandone un aumento.
  • Ansia: le ossessioni e le compulsioni possono causare un livello di ansia molto intenso e invalidante. Spesso si associa a sintomi fisici come sudorazione, palpitazioni, respiro affannoso, tremori e nausea.
  • Depressione: molte persone con DOC possono manifestare anche sintomi di depressione, come tristezza, perdita di interesse, mancanza di energia e problemi di concentrazione.
  • Disturbi del sonno: l’ansia e il disagio correlati alle ossessioni possono causare insonnia, risvegli notturni o sonno interrotto.
  • Impatto sulla qualità della vita: le ossessioni e le compulsioni interferiscono significativamente con la quotidianità di chi ne è affetto, causando un ridotto funzionamento lavorativo e sociale.

I sintomi del disturbo ossessivo compulsivo possono insorgere improvvisamente sia in età infantile che in età adulta, dimostrandosi limitanti in modo grave sin da subito o peggiorando progressivamente.

Inoltre possono verificarsi episodi di remissione in cui i sintomi appaiono più lievi per un breve periodo, per poi ripresentarsi con un’intensità pari o peggiore rispetto al periodo antecedente alla remissione.

Talvolta i comportamenti compulsivi possono accompagnarsi a tic come movimenti involontari del corpo, sebbene siano di natura differente rispetto a quelli provocati dalla sindrome di Tourette.

Decorso e conseguenze

Il disturbo ossessivo compulsivo è una malattia che, se non curata, diventa cronica. Il decorso può variare da persona a persona, ma frequentemente tende a peggiorare.

Senza il trattamento adeguato, il DOC può causare conseguenze significative, tra cui:

  • Problemi di salute mentale e fisica: tra cui depressione, ansia, problemi gastrointestinali, problemi di sonno e diarrea.
  • Isolamento sociale: le ossessioni e le compulsioni possono portare all’allontanamento volontario da attività sociali che si ritengono pericolose o che causano ansia.
  • Dipendenza da alcol e droghe: alcune persone con DOC possono sviluppare dipendenza da alcol e droghe come modo per alleviare l’ansia e il disagio associati al disturbo.
  • Disturbi alimentari: l’anoressia o la bulimia possono essere segnali della presenza di disturbo ossessivo compulsivo, caratterizzandosi come modi per controllare il proprio peso e alleviare l’ansia.
  • Pensieri e comportamenti suicidi: i pazienti con DOC possono sviluppare pensieri e comportamenti suicidi a causa del grave disagio e della disperazione causati dalle ossessioni e dalle compulsioni.

Diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo

Trattandosi di una patologia mentale, la diagnosi del disturbo ossessivo compulsivo verte principalmente su una valutazione di tipo psicologico eseguita da uno specialista della salute mentale, come ad esempio uno psicologo clinico o uno psichiatra.

Criteri diagnostici del DSM-5 e della CD: 0-5

La diagnosi viene eseguita avvalendosi principalmente dei criteri diagnostici del DSM-5 (ovvero la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), i quali prevedono:

  • Presenza di ossessioni e compulsioni, dove:
    1. Le ossessioni sono definite da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti, percepiti come intrusivi e che nella maggior parte degli individui causano ansia o disagio marcati. Il soggetto tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri o di neutralizzarli, ad esempio mettendo in atto una compulsione.
    2. Le compulsioni sono definite da comportamenti ripetitivi o azioni mentali che il soggetto si sente obbligato a mettere in atto in risposta a un’ossessione o secondo regole che devono essere applicate rigidamente. Esse sono volte a ridurre l’ansia e il disagio o a prevenire alcuni eventi temuti; tuttavia questi comportamenti non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire.
  • Consumo di tempo a causa di ossessioni e compulsioni: i pensieri e i comportamenti ossessivo-compulsivi possono causare un consumo di tempo considerevole nell’arco della giornata e provocare la compromissione del funzionamento in ambito sociale e lavorativo.
  • Sintomi riscontrabili in condizione di sobrietà: i sintomi ossessivo-compulsivi non devono essere attribuibili agli effetti fisiologici di una sostanza, come droghe o farmaci.
  • Cause non ricondubili a altri disturbi: i sintomi del DOC non devono essere innescati da altri disturbi mentali o condizioni mediche.

Il paziente può avere diversi gradi di consapevolezza riguardo all’inattendibilità delle sue convinzioni:

  • Insight buono o sufficiente: l’individuo riconosce che le convinzioni del disturbo ossessivo-compulsivo sono decisamente o probabilmente non vere.
  • Insight scarso: il paziente percepisce le sue convinzioni come probabilmente vere.
  • Insight assente/convinzioni deliranti: il paziente è assolutamente sicuro che le convinzioni derivanti dal disturbo ossessivo-compulsivo siano vere e abbiano un effetto riscontrabile.

La CD: 0-5 (ovvero la Classificazione diagnostica della salute mentale e dei disturbi di sviluppo nell’infanzia) nella sua quinta edizione mantiene tutti i criteri sopraelencati del DSM-5 per la diagnosi di DOC nei pazienti in età infantile, ma ne aggiunge alcuni specifici:

  • Assenza di traumi: le ossessioni o le compulsioni insorgono spontaneamente, senza essere associate a un’esperienza traumatica.
  • Età: il bambino deve avere un’età di almeno 36 mesi quando si manifestano i primi sintomi.
  • Durata: i sintomi devono essere presenti da almeno 3 mesi.
  • Compromissione delle funzioni relazionali del bambino: i sintomi del disturbo compromettono significativamente il funzionamento del bambino e della famiglia in uno o più dei seguenti modi:
    1. causano disagio al bambino;
    2. interferiscono nelle sue relazioni;
    3. limitano la sua partecipazione alle attività o alle routine adeguate al suo sviluppo;
    4. impediscono o limitano la partecipazione della famiglia alle attività quotidiane;
    5. limitano la capacità del bambino di imparare e sviluppare nuove abilità, interferendo con i progressi dello sviluppo;
    6. provocano l’inosservanza delle traiettorie di crescita adeguate all’età.

Anamnesi

L’anamnesi del disturbo ossessivo compulsivo è un processo importante per diagnosticare la malattia. Prevede l’esame dettagliato della storia medica del paziente e dei sintomi che sta sperimentando.

Le informazioni che il medico raccoglierà riguardano:

  • Sintomi: il paziente dovrà descrivere i sintomi che sta sperimentando e come questi influenzano la sua vita quotidiana.
  • Storia medica: il medico dovrà conoscere problemi precedenti di salute fisica o mentale, farmaci attualmente in uso e la presenza di particolari condizioni mediche in famiglia.
  • Condizione psicologica: verrà eseguito un esame psicologico per valutare il livello di ansia e disagio del paziente e i possibili problemi di salute mentale.
  • Stato di salute generale: il medico potrà richiedere esami ulteriori, volti a escludere condizioni mediche e anomalie strutturali del cervello che possono contribuire alla comparsa del disturbo.

Esame psicologico

L’esame psicologico per il disturbo ossessivo compulsivo viene eseguito da uno psicologo o da un professionista qualificato nel campo della salute mentale. Comporta una serie di interviste e test psicologici:

  • Valutazione dei sintomi: vengono predisposte interviste strutturate e questionari specifici, come lo Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS), per valutare la gravità dei sintomi del DOC e come questi influenzano la vita quotidiana del paziente.
  • Valutazione della presenza di altri disturbi mentali: il professionista valuta la presenza di altri disturbi mentali che possono influenzare l’insorgenza dei sintomi del disturbo ossessivo compulsivo.
  • Esame comportamentale: prevede l’osservazione del comportamento del paziente per valutare la presenza di comportamenti ossessivo-compulsivi.
  • Test psicologici: servono a valutare la presenza di altri problemi di salute mentale e a escludere eventuali cause fisiche dei sintomi del DOC.

Esame obiettivo

Il disturbo ossessivo compulsivo non può essere diagnosticato attraverso esami fisici. Tuttavia, un esame obiettivo può essere utile per escludere eventuali cause fisiche dei sintomi e valutare l’impatto della malattia sulla vita quotidiana del paziente.

Si compone di diverse fasi:

  • Esame neurologico: volto a identificare anomalie strutturali o funzionali del sistema nervoso centrale che possono contribuire alla comparsa della malattia.
  • Esame fisico: per escludere possibili condizioni mediche con sintomi simili a quelli del DOC, come le malattie endocrine o autoimmuni.
  • Valutazione della gravità dei sintomi: il medico valuta i sintomi tramite parametri specifici, come il Y-BOCS.
  • Valutazione dell’impatto sulla vita quotidiana.

Esami di laboratorio

Il disturbo ossessivo compulsivo viene diagnosticato principalmente attraverso l’anamnesi e l’esame psicologico. Tuttavia, in alcuni casi, possono essere eseguiti esami di laboratorio per escludere patologie con sintomi affini:

  • Esami del sangue: per escludere malattie endocrine o autoimmuni.
  • Esame per la funzionalità tiroidea: per escludere eventuali anomalie tiroidee.
  • Esame per la funzionalità renale ed epatica: per accertarsi che il paziente non sia affetto da disfunzioni renali ed epatiche con l’esame della creatinina e delle transaminasi.
  • Esami per la carenza di vitamine: la carenza di vitamina B12 e acido folico, infatti, possono causare sintomi simili al disturbo ossessivo compulsivo.
  • Esame per le allergie alimentari: alcune allergie alimentari potrebbero causare sintomi che possono essere confusi con quelli del disturbo ossessivo compulsivo.

Esami strumentali

In casi rari, la diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo può richiedere esami strumentali per valutare la presenza di anomalie strutturali del cervello che possono contribuire alla comparsa del disturbo. Solitamente includono:

  • La risonanza magnetica del cervello: utilizza campi magnetici e onde radio per produrre immagini dettagliate del cervello.
  • La tomografia ad emissione di positroni: impiega una piccola quantità di materiale radioattivo per valutare l’attività cerebrale e il flusso sanguigno nel cervello.
  • La tomografia computerizzata: produce immagini dettagliate del cervello tramite raggi X.
  • L’elettroencefalografia: misura l’attività elettrica del cervello utilizzando elettrodi posti sulla testa.

Diagnosi differenziale del disturbo ossessivo compulsivo

La diagnosi differenziale del disturbo ossessivo compulsivo comporta la valutazione dei sintomi dell’individuo per escludere altri disturbi che si manifestano in modo analogo.

Le malattie mentali che devono essere considerate sono:

  • Disturbo di ansia generalizzato (GAD): caratterizzato da preoccupazioni eccessive e persistenti. Sebbene sia possibile che il disturbo ossessivo compulsivo e il GAD si presentino insieme, quest’ultimo non include le ossessioni o le compulsioni.
  • Disturbo ossessivo compulsivo della personalità (OCPD): presenta rigidità eccessiva, un perfezionismo estremo e un’elevata attenzione ai dettagli. Può scatenare comportamenti compulsivi, tuttavia essi sono diversi da quelli del DOC.
  • I disturbi dell’alimentazione: alcuni disturbi dell’alimentazione, come l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, possono comportare ossessioni riguardanti il cibo e il peso.
  • Disturbi psicotici: patologie come la schizofrenia possono dar luogo a pensieri e comportamenti ossessivi.
  • Disturbi del controllo degli impulsi: tra questi rientra, ad esempio, il disturbo da gioco d’azzardo.

Trattamenti per il disturbo ossessivo compulsivo

Esistono diversi trattamenti che possono aiutare a ridurre i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo e migliorare la qualità della vita del paziente, come la terapia psicologica, i farmaci e la terapia combinata.

Terapia cognitivo-comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una forma di terapia psicologica che si concentra sui pensieri e sui comportamenti che influenzano la salute mentale del paziente. Si caratterizza come uno dei trattamenti più efficaci per ridurre i sintomi del disturbo ossessivo compulsivo. Tramite l’identificazione dei pensieri ossessivi, la CBT mira a insegnare all’individuo come gestirli.

La terapia di esposizione e prevenzione della risposta (ERP) è una forma di CBT che comporta l’esposizione graduale dell’individuo alle sue ossessioni e la prevenzione delle compulsioni. Il paziente lavora con un terapeuta per creare una gerarchia di situazioni che scatenano i suoi pensieri ossessivi. Viene quindi esposto a queste situazioni, iniziando dalle meno ansiose e procedendo gradualmente.

Durante l’esposizione, al paziente viene insegnato a controllare l’ansia che accompagna i suoi pensieri ossessivi e a resistere alle compulsioni.

La terapia comportamentale è un trattamento a breve termine, che può durare da alcune settimane a diversi mesi. La durata dipende dalla gravità dei sintomi dell’individuo e dalla sua risposta alla terapia.

Terapia farmacologica

I farmaci costituiscono una delle opzioni principali per il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono quelli più comunemente prescritti. Essi aumentano la quantità di serotonina nel cervello, una sostanza chimica che regola l’umore, l’ansia e il comportamento compulsivo. Includono fluoxetina, sertralina, paroxetina e fluvoxamina.

Gli antipsicotici atipici possono essere utilizzati in combinazione con gli SSRI per ridurre i sintomi. Tra i più utilizzati si trovano: olanzapina, quetiapina e risperidone; agiscono sui recettori della dopamina e della serotonina nel cervello, aiutando a ridurre l’ansia e la gravità dei sintomi del disturbo ossessivo compulsivo.

Il trattamento farmacologico può richiedere alcune settimane o mesi per diventare efficace. È importante prendere i farmaci secondo le istruzioni del medico e continuare ad assumerli anche se i sintomi migliorano. L’interruzione improvvisa può causare effetti collaterali, quindi è importante discutere qualsiasi cambiamento nella terapia farmacologica con il medico.

Come qualsiasi farmaco, gli SSRI e gli antipsicotici possono causare effetti collaterali, tra cui nausea, diarrea, stitichezza, vertigini, sonnolenza, problemi sessuali e aumento di peso. Possono anche interagire con altri farmaci, perciò potrebbe essere necessario un aggiustamento della dose o la sostituzione del farmaco per evitare riscontri negative.

Terapia combinata

La terapia combinata è un’unione di trattamenti per il disturbo ossessivo compulsivo che utilizza sia la CBT che i farmaci. Viene spesso impiegata per individui con sintomi gravi o che non rispondono a uno specifico trattamento.

Può essere altamente efficace nel ridurre i sintomi del disturbo e migliorare la qualità della vita dell’individuo.

Terapia di stimolazione cerebrale profonda

La terapia di stimolazione cerebrale profonda (DBS) è una procedura chirurgica che coinvolge l’impianto di elettrodi all’interno del cervello per stimolare le aree coinvolte nel disturbo ossessivo compulsivo. È stata utilizzata come trattamento per il DOC laddove altre terapie non hanno avuto successo.

Durante la procedura il paziente viene sedato e un elettrodo viene posizionato in un’area specifica del suo cervello. Una volta che l’elettrodo è in posizione, viene collegato a un generatore di impulsi impiantato sotto la pelle, solitamente nell’area del torace. Il generatore di impulsi invia quindi segnali elettrici alle aree del cervello coinvolte nel disturbo ossessivo compulsivo, così da ridurne i sintomi.

La DBS è una procedura relativamente nuova per il trattamento del DOC e gli studi hanno dimostrato risultati altalenanti. Alcuni pazienti hanno riportato una riduzione significativa dei sintomi, mentre altri non hanno riscontrato alcun beneficio.

È importante notare che la DBS non è una cura per il disturbo ossessivo compulsivo, ma può aiutare a ridurne i sintomi.

Come con qualsiasi procedura chirurgica, ci sono rischi associati alla DBS, tra cui: infezione, emorragia cerebrale, complicazioni neurologiche, disturbi del movimento, problemi di memoria e confusione.

Questa terapia vene generalmente considerata solo per i casi più gravi, e la decisione di sottoporvisi deve essere presa in collaborazione con il medico.

Terapia psico corporea

Le tecniche di respiro, come ad esempio il respiro veloce e profondo sotto supervisione esperta, e quelle espressive che coinvolgono il corpo, come ad esempio una danza spontanea, aiutano il paziente a uscire dalle gabbie mentali ed a conquistare livelli crescenti di benessere e libertà.

Terapia psicosociale

Attraverso il sostegno e il confronto, il paziente è stimolato a scegliere attività nuove, creative che mettono in difficoltà il sintomo attraverso l’esposizione a momenti di:

  • socialità, come ad esempio una festa
  • ludici, come può essere il ballo
  • ad alto contenuto emotivo, ad esempio il teatro.

DOC: cosa ricordare

Il disturbo ossessivo compulsivo è una patologia mentale che può influire significativamente sulla vita delle persone che ne soffrono. Può avere sintomi molto intensi, tra cui ansia, depressione e pensieri ossessivi, che possono causare ripercussioni considerevoli in ambito lavorativo e sociale.

Il disagio associato ad esso è spesso debilitante e può spingere chi ne è affetto ad avere comportamenti che vengono frequentemente stigmatizzati e addirittura derisi.

È fondamentale che coloro che sono affetti da disturbo ossessivo compulsivo siano trattati con rispetto e comprensione.

Esistono infatti diversi trattamenti per coloro che cercano aiuto e supporto per questo disturbo, come la terapia psicologica e farmacologica. Nonostante si tratti di una malattia cronica, anche le persone affette da DOC possono avere una vita piena grazie a un trattamento adeguato.